Ripercorriamo la storia dell’estrazione, del trasporto e dell’utilizzo del marmo nell’antichità, attraverso la rievocazione di antichi naufragi, città sommerse, ed avventure della moderna archeologia. Il viaggio del marmo comincia nelle cave in riva al mare della Grecia e della Turchia; ci conduce alla scoperta della città sommersa di Kekova e della antica civiltà dei Lici; dei relitti che trasportavano opere d’arte marmoree, colonne, e sarcofagi (il nome deriva dal termine greco che significa pietra che divora la carne), lungo le più antiche rotte del Mediterraneo, fino all’antico porto di Roma (che appunto si chiama Marmorata), il più fiorente mercato antico del marmo.
Marmi, statue, colonne, hanno attraversato per secoli il Mediterraneo: sotto le onde del mare giace un immenso museo. L’acqua custodisce innumerevoli testimonianze della materia lasciata da eventi cosmici che precedono la comparsa dell’uomo sulla terra, e che fu considerata fra le più preziose dalle civiltà del passato: sono sarcofagi, blocchi grezzi, colonne e manufatti marmorei destinati a ville, templi e edifici pubblici, opere preziose di antichi scultori, affondati insieme con le navi che li trasportavano; il mare ha inghiottito intere città con le loro case, le loro strade e le loro statue