3) MAR NERO E MAR CASPIO (2 x 52')
1 - ALLA RICERCA DEL VELLO D'ORO
Superato lo stretto dei Dardanelli e il Mar di Marmara, inizia la nostra esplorazione nel Mar Nero, fra scorci suggestivi e memorie di un passato leggendario. Siamo nell’antico regno della Colchide: vicino a una gigantesca foresta di querce, popolata da orsi e da aquile, alcuni pastori, eredi dei mitici Argonauti, riescono ancora a ricavare particelle d’oro setacciando l’acqua dei fiumi con pelli di pecora.
Questo mare chiuso, formato dalla mescolanza delle acque dell’Egeo e del Danubio è un ecosistema straordinario: i Greci lo chiamavano “pontos euxinos” (mare ospitale), ma in realtà, teatro di terribili tempeste, è costellato di innumerevoli antichi relitti, mentre, nei tempi più recenti, si è più volte sfiorata la catastrofe ecologica con il naufragio di grandi petroliere. A grande profondità, dove lo scarso ricambio di acqua e la rarefazione di ossigeno rendono impossibile la vita dei microrganismi pelagici, si conservano in perfetto stato relitti, manufatti e addirittura palazzi di antichissime città. Lungo le coste, invece, regna incontrastato lo storione e abbondano molte specie marine; anche mammiferi, come delfini, focene e la foca monaca... Queste aree umide sono un importante punto di transito e nidificazione di numerose specie di uccelli: il marangone, l'oca dal collorosso, il pellicano e l'aquila dalla coda bianca. Alla luce di recenti scoperte sembra che la mitica Atlantide di Platone si trovasse proprio sulle rive del Mar Nero; e anche la vicenda biblica del diluvio universale pare abbia un fondamento nella misteriosa gigantesca inondazione avvenuta qui sette millenni orsono...
Il nostro viaggio nell’incerto confine fra storia e leggenda, ci porta all'antica Heraclea ad Pontus, che prende il nome dal semidio che, a compimento della sua undicesima fatica, aveva catturato Cerbero, il cane a tre teste, guardiano degli Inferi. Secondo Xenofonte, Cerbero si trovava all'entrata della grotta di Cehennemağgzı ("Ingresso degli Inferi").
E’ proprio qui che Giulio Cesare, reduce da una breve battaglia, e dopo aver assaggiato il vino locale, pronunciò il suo motto "Veni, Vidi, Vici". Giresun è l’antica Ciresus, dove il generale romano Lucullo portò il primo antico ciliegio: riposa sul versante di una montagna ricoperta di piantagioni di té, punteggiata di antiche fortezze e torri, fra le quali spicca un imponente castello genovese.
2 - LA GRANDE VIA DELLA SETA
Il mar Caspio è classificato come il più grande lago del mondo. Ma già i Romani si resero conto che le sue acque sono salate, e lo chiamarono mare.
Esplorando i delta del Volga e dell’Ural, dove il grado di salinità è quasi nullo, incontriamo enormi storioni e una abbondante fauna delle acque dolci. In altre zone, a causa dell’intensa evaporazione, la concentrazione salina è più elevata che nel mare.
Ritroviamo le tracce della Grande Via della Seta, la vivace strada commerciale che a partire dal II secolo a.C. collegava Oriente e Occidente, dal Mar Caspio al Caucaso. Ecco caravanserragli, templi pagani, cascate e grotte ancora abitate dai giganti. E’ questo un mondo di montagne, costellato di villaggi pittoreschi, dove ancora aleggiano le antiche leggende della terra del vello d’oro.