1. 1) - AMAZZONIA (3 x 52'):

  2. 1 - Il Miracolo della Foresta

Il Rio delle Amazzoni, secondo fiume più lungo del pianeta, riversa nel mare un quinto delle acque dolci che vi confluiscono in totale.

Come nell’oceano, le foreste amazzoniche del Brasile pullulano di creature di ogni forma e colore,  ciascuna con una diversa storia da raccontare!   Si tratta di migliaia  di specie animali e vegetali, in larga parte endemiche, molte delle quali non sono ancora state classificate. Qui, la vita dell'uomo dipende strettamente dalla natura, come accadeva nello scorso secolo e nei molti secoli precedenti.

Un giorno, forse, questo modo di vita cambierà...  ma oggi il miracolo chiamato Amazzonia è ancora vivo!


  1. 2 - la Ragazza delle Lontre

La straordinaria avventura di una ragazza italiana che ha scelto di vivere nel cuore dell’Amazzonia, attratta da un'irresistibile richiamo per le infinite sorprese di un mondo dove, in una ruota continua, le meraviglie si alternano ai pericoli (basato su una storia vera) 
La Ragazza delle  Lontre.pdf             progetti_ital_1_natural_hist_files/amazzonia2%20light.pdfprogetti_ital_1_natural_hist_files/amazzonia2%20light_1.pdfshapeimage_1_link_0




  1. 3 - Cacciatori e Prede nel Mare dei Giganti

Da milioni di anni, un sentiero che per noi è invisibile taglia la superficie dell’oceano australe, portando le grandi balene franche ad allattare i loro piccoli nelle acque incontaminate dell’arcipelago delle Abrolhos: solo un piccolo villaggio di pescatori interrompe la monotonia di una infinita striscia di sabbia. In questo paradiso sommerso non vi è quiete: la lotta per la vita impegna tutte le creature marine, dal più piccolo gobide sino ai grandi banchi di pesci, vere e proprie armate che si muovono come un unico essere vivente alla continua ricerca di una preda. Il teatro della nostra avventura sono acque che improvvisamente assumono un aspetto minaccioso: ora la forza delle enormi onde dell’oceano ci impedisce di nuotare, ora il sole sembra oscurarsi e, in pieno giorno, dobbiamo far uso dei fari per orientarci: sopraggiungono enormi masse di acqua resa torbida dalla ricchezza di plankton e di sedimenti trasportati sin qui dalle terre dell’Amazzonia.
 
Andrea Cochetti   -    Subaco productions 
tel.: 39.335.395629  - 39.346.6277351
26, via Valdagno, 00191 - Rome - Italy (map)
http://www.tuttocitta.it/tcolnew/index_tcol.html#sez=1015&com=Roma%20(RM)&ind=Via%20Valdagno&nc=&qs=&vcc=&dts=&dte=&tms=&tme=&hm=&sdv=Roma&scl=70464&std=C&scm=Roma&ssg=RM&srg=Lazio&z=2.4&x=12.45474&y=41.929035&cv=0&pv=0&noc=19&ft=0&mmve=0&be=0&lx=12.471875&ly=41.94868home.htmlshapeimage_3_link_0

Nuovi progetti  

1 - natural history  > p.1  > p.2

2 - science            

3 - archeologia 

4 - esplorazione

5 - human interest 

planet wonders in high definition

these high end documentaries planned for the next season will be realized in digital 16:9 and HD shooting

 

Nuovi progetti  

1 - natural history   >> p 2

2 - science            

3 - archeologia 

4 - esplorazione

5 - human interest 

planet wonders in high definition

these high end documentaries planned for the next season will be realized in digital 16:9 and HD shooting

 

5) AVVENTURA IN INDOPACIFICO (2 X 52’)

(PAPUA NUOVA GUINEA, BORNEO, ISOLE SALOMONE)

Prima dell'arrivo della stagione degli uragani, raggiungiamo, nello splendore dei fondali più belli del mondo, le ultime isole incontaminate del Pacifico, alla ricerca degli squali dalla pinna argentea e dei velenosissimi serpenti di mare. Qui, fra vertiginose cadute nel blu e spettacolari giardini di corallo, il mondo sottomarino offre uno dei suoi spettacoli migliori. La giungla si alterna alla foresta pluviale e alle distese di mangrovie, gli atolli vulcanici si avvicendano alle barriere coralline.

A breve distanza dal mare, prospera una vegetazione lussureggiante e ricchissima di fauna e di flora: qui sono state classificate ben 2000 specie di orchidee locali, 900 varietà di uccelli, fra cui 38 diverse specie del leggendario uccello del paradiso, simbolo nazionale della Papua.

Le isole Salomone sono fra gli arcipelaghi meno conosciuti del Pacifico: stiamo navigando nel mare degli ultimi cannibali!

Facciamo rotta verso le isole più lontane, fra atolli incontaminati, rocce vulcaniche, lagune, caverne sommerse. Queste acque sono ricche di squali, di velenosi pesci pietra e serpenti marini; anche molte conchiglie rappresentano un pericolo mortale; i fondali sono disseminati di relitti della seconda guerra mondiale.

Scendiamo a terra per visitare un pittoresco villaggio, dove sono conservati i ricordi di un passato non molto lontano in cui gli aborigeni erano dediti al cannibalismo. Qui la civiltà occidentale non è ancora arrivata; le forme più pericolose di malaria infestano questi luoghi. Utilizzando la nostra innovativa tecnica di illuminazione, riveliamo meraviglie sottomarine mai viste. Nella penombra della sera, i banchi di pesce pullulano fra i picchi sottomarini come giavellotti d'argento; gli interstizi della scogliera di corallo si trasformano in
un mondo di science fiction dove spaventosi mostri ancorati con l'aiuto di ventose sono all'attesa delle loro prede protendendo sonde e pinze nell'inchiostro della notte.

Ai confini della gamma di luce visibile, fluorescenze di verde e di blu dipingono miriadi di esseri dai contorni inquietanti. Il fondo del mare è un immenso labirinto oscuro, attraversato da misteriose forme viventi. Davanti a noi si  rivelano gli ultimi tesori segreti del mare!

 

3) MAR NERO E MAR CASPIO (2 x 52')









1 - ALLA RICERCA DEL VELLO D'ORO

Superato lo stretto dei Dardanelli e il Mar di Marmara, inizia la nostra esplorazione nel Mar Nero, fra scorci suggestivi e memorie di un passato leggendario. Siamo nell’antico regno della Colchide: vicino a una gigantesca foresta di querce, popolata da orsi e da aquile, alcuni pastori, eredi dei mitici Argonauti, riescono ancora a ricavare particelle d’oro setacciando l’acqua dei fiumi con pelli di pecora.
Questo mare chiuso, formato dalla mescolanza delle acque dell’Egeo e del Danubio è un ecosistema straordinario: i Greci lo chiamavano “pontos euxinos” (mare ospitale), ma in realtà, teatro di terribili tempeste, è costellato di innumerevoli antichi relitti, mentre, nei tempi più recenti, si è più volte sfiorata la catastrofe ecologica con il naufragio di grandi petroliere. A grande profondità,  dove lo scarso ricambio di acqua e la rarefazione di ossigeno rendono impossibile la vita dei microrganismi pelagici, si conservano in perfetto stato relitti, manufatti e addirittura palazzi di antichissime città. Lungo le coste, invece, regna incontrastato lo storione e abbondano molte specie marine; anche mammiferi, come delfini, focene e la foca monaca...
Queste aree umide sono un importante punto di transito e nidificazione di numerose specie di uccelli: il marangone, l'oca dal collorosso, il pellicano e l'aquila dalla coda bianca. Alla luce di recenti scoperte sembra che la mitica Atlantide di Platone si trovasse proprio sulle rive del Mar Nero; e anche la vicenda biblica del diluvio universale pare abbia un fondamento nella misteriosa gigantesca inondazione avvenuta qui  sette millenni orsono...

Il nostro viaggio nell’incerto confine fra storia e leggenda, ci porta all'antica Heraclea ad Pontus, che prende il nome dal semidio che, a compimento della sua undicesima fatica, aveva catturato Cerbero, il cane a tre teste, guardiano degli Inferi. Secondo Xenofonte, Cerbero si trovava all'entrata della grotta di Cehennemağgzı ("Ingresso degli Inferi").

E’ proprio qui che Giulio Cesare, reduce da una breve battaglia, e dopo aver assaggiato il vino locale, pronunciò il suo motto "Veni, Vidi, Vici". Giresun è l’antica Ciresus, dove il generale romano Lucullo portò il primo antico ciliegio: riposa sul versante di una montagna ricoperta di piantagioni di té, punteggiata di antiche fortezze e torri, fra le quali spicca un imponente castello genovese.

2 - LA GRANDE VIA DELLA SETA

Il mar Caspio è classificato come il più grande lago del mondo. Ma già i Romani si resero conto che le sue acque sono salate,  e lo chiamarono mare.  

Esplorando i delta del Volga e dell’Ural, dove il grado di salinità è quasi nullo, incontriamo enormi storioni e una abbondante fauna delle acque dolci. In altre zone, a causa dell’intensa evaporazione, la concentrazione salina è più elevata che nel mare.

Ritroviamo le tracce della Grande Via della Seta, la vivace strada commerciale che a partire dal II secolo a.C. collegava Oriente e Occidente, dal Mar Caspio al Caucaso. Ecco caravanserragli, templi pagani, cascate e grotte ancora abitate dai giganti. E’ questo un mondo di montagne, costellato di villaggi pittoreschi, dove ancora  aleggiano le antiche leggende della terra del vello d’oro.

 

2) LA VITA MARINA DEL MEDITERRANEO (2 x 52’)

Protagonista di questa avventura lungo le coste e le isole italiane è, ancora una volta Federico, come è stato per il viaggio in Mar Rosso ("Mare d'Africa"). Nel prossimo giugno inaugureremo una nuova telecamera subacquea in HD, contenuta in una custodia del peso di quasi un quintale. L’avvento del formato widescreen e la massima risoluzione offerta dal sistema di ripresa “cinealta”, insieme alla possibilità di utilizzare un’illuminazione artificiale con tecnologia “HQI” (lampade ad elevata temperatura di colore) hanno reso improvvisamente obsoleto il nostro archivio di immagini della vita marina mediterranea. Dai banchi di tonni ad enormi cernie, murene, polpi ed aragoste, ma anche delicati nudibranchi e ventagli di corallo: ci si offre la possibilità di mostrare in un aspetto completamente nuovo i piccoli e grandi abitanti del nostro mare, nei loro diversi habitat: fondali sabbiosi, praterie di posidonia, anfratti nelle scogliere, fino alle acque libere del mare aperto. Non mancano emozionanti incontri notturni, primi fra tutti i grandi squali dello Stretto di Messina. Il fascino del Mediterraneo, e la straordinaria varietà della vita marina, non finiranno mai di stupirci!

 4) CENTROAMERICA (2 x 52’)




1 - NEL REGNO DELLE SIRENE
Nei mesi invernali, esplorando i fiumi e gli acquitrini delle everglades, in una lussureggiante natura subtropicale, nuotando fra pericolosi serpenti e alligatori, in mezzo a stormi di pellicani che spesso si lanciano in picchiata su banchi impazziti di sardine e a sgargianti fenicotteri rossi, incontriamo misteriose congreghe di lamantini, i pacifici giganti erbivori che Colombò chiamò “sirene, gentili, ma non belle come dicono”.  Un vero popolo, che ogni anno migra dall’oceano ai fiumi alla ricerca di acque più calde.  Ed infatti, le sorgenti che sgorgano dalle falde superficiali e dai labirinti di grotte che costellano questa regione creano suggestive nuvole di vapore che, particolarmente nelle prime ore del mattino, rendono le nostre immersioni ancora più suggestive.  Siamo  a molte decine di miglia dall’oceano, eppure ecco il sibilo festoso di un gruppo di delfini! Non lontano, appollaiata su un ramo, una pantera scruta il suo territorio. Immersi in acque ora limpide come il cristallo, ora improvvisamente torbide, assistiamo ad uno spettacolo inconsueto: una aninga, grande uccello della famiglia degli aironi, nuota a tre metri di profondità: una vera e propria battuta di caccia subacquea! Con l’arrivo della primavera, i manati abbandonano i fiumi e fanno ritorno nell’oceano, alla ricerca di zone ricche di vegetazione marina:  gli avvistamenti in mare aperto sono difficili, ma la nostra esplorazione ci permette di documentare la presenza dei manati nei pascoli sommersi disseminati fra le scogliere di corallo, e di rivelare alcuni dei molti misteri che ancora circondano la loro vita nel mare.
2 - IL SEGRETO DEI DELFINI
I delfini posseggono una comunicazione sonora tra le più complesse nel mondo animale e ancora poco conosciuta. Diceva Jacques-Yves Cousteau che il delfino si trova all’incerta frontiera che distingue l’uomo dagli altri animali. Abbiamo il privilegio di partecipare alla sperimentazione di una nuova tecnica che permette di tradurre in immagini i suoni emessi dai cetacei, grazie alla quale forse in un tempo non lontano gli scienziati saranno in grado di sviluppare un vero e proprio vocabolario, che gli uomini potranno utilizzare per comunicare con questi cetacei. La chiave per studiare e catalogare i segnali   emessi dai delfini è il CymaScope, uno strumento che cattura la struttura dettagliata di ogni onda sonora e la trasforma in un'immagine, come fosse l'impronta prodotta dalla vibrazione dei suoni nell'acqua: capace di rivelare per la prima volta le caratteristiche della «voce» di questi intelligenti animali.
Navighiamo lungo le coste del Messico,verso le isole Socorro e Revillagigedo, per poi dirigerci a sud, fino alle scogliere dello Yucatan.   Incontriamo ovunque enormi mante, balene e inquietanti banchi di squali. In mezzo a loro, i delfini scivolano nelle acque azzurre come acrobati stretti in un lucido vestito grigio.
«Interpretare queste parole figurate potrebbe avere lo stesso significato che ebbe la Stele di Rosetta nella traduzione dei geroglifici egiziani» afferma l'ingegnere acustico John Stuart Reid, che partecipa alla ricerca.  Oggi, molti studiosi pensano che i delfini saranno sempre più coinvolti nell’avventura umana. 
In Mesopotamia, nella valle dell’Indo, nell’Egitto, cinquemila o seimila anni fa l’uomo educò gli animali domestici: porci, capre, bovini. Quanto al cane, ci vollero sessantamila anni per farne quel che è adesso. Il cervello dei delfini è capace di memoria, di associazione di idee; forse un giorno potrà arrivare al linguaggio, come nei primati. Nell’antichità gli uomini rispettarono e persino onoravano i delfini. Apollo, assunto l’aspetto di un delfino guidò i cretesi verso il golfo di Corinto. Gli uomini sbarcarono su quella costa e si arrampicarono fino al luogo che da quel momento prese il nome dal delfino: Delfi divenne il più famoso santuario della Grecia e fu considerato il centro del mondo.http://speakdolphin.com/research.cfmprogetti_ital_1_natural_hist_files/dugopp.jpgprogetti_ital_1_natural_hist_files/devilden.jpgprogetti_ital_1_natural_hist_files/dugotanti.jpgprogetti_ital_1_natural_hist_files/delfini08.JPGprogetti_ital_1_natural_hist_files/delfini07.JPGprogetti_ital_1_natural_hist_files/devilden_1.jpgshapeimage_7_link_0